data: 09/11/2017 - categoria: Once Upon a Time - commenti: 0

IL GIAPPONE

Quando si parla dei grandi risultati in Giappone di Time Records, Giacomo Maiolini ne sottolinea il ruolo fondamentale che ha giocato l'istinto. 

Nei primi anni di attività infatti il fondatore di Time guardava all’America, in particolar modo a due produttori, Patrick Cowley e Bobby Orlando, perché prima di pensare a cosa potesse funzionare o meno, era la passione, il gusto personale, a far scegliere a Giacomo cosa licenziare, cosa produrre.
Il percorso con la musica dance è arrivato poi, come conseguenza naturale.

Puro istinto è stato anche per “Fly To me” degli Aleph.
Nel ’85 Anna (Lombardoni ndr) licenziò il disco in Giappone, il primo italiano in assoluto in Sol Levante, con l’inconsapevolezza di aver messo le basi per un successo intercontinentale senza precedenti.

Il colpo di fulmine con i due produttori mantovani ha fatto in modo che Giacomo decidesse di continuare a fare questo genere di musica che diventò presto un trend.
Nulla veniva fatto guardando all’Oriente, eventualmente è stato tutto il contrario, era l’Oriente che impazziva per ciò che veniva fatto in Time.
Il mercato nipponico fu inondato di produzioni Time, un prestigio testimoniato nel 2000 con l’assegnazione di cinque Grammy Awards (per le due compilation “Super Eurobeat presents Inital D – D Non Stop Megamiz” e “Super Eurobeat vol. 100”).
Inutile soffermarsi su quanto l’avventura in Giappone sia stata pazzesca.
Le discoteche a Tokyo aprivano alle 17, i ragazzi andavano al lavoro con una borsa di ricambio, per poi correre, dopo l’ufficio, a ballare l’EuroBeat. Un vero e proprio fenomeno di costume che ha portato Time, e Giacomo, nell’olimpo musicale giapponese.
Maiolini venne soprannominato “King of Eurobeat” e tra le strade di Tokyo era un susseguirsi di autografi, fotografie, abbracci, inchini. Ancora oggi, mentre lo racconta è incredulo.
“Se ci ripenso, a distanza di anni, sembra la vita di qualcun altro. Un'esperienza talmente meravigliosa da sembrare un film, e invece è tutto vero, e l'ho vissuto sulla mia pelle!"
Poi succede che Tom Yoda e Max Matsuura insistono nel voler incontrare Giacomo e il suo staff. Giacomo cercò di rimbalzare più volte questo incontro, ma i due non mollavano la presa. Un lungo corteggiamento, conclusosi con una proposta un po’ folle da parte di Time, che incredibilmente fu accettata. Quei due ragazzi erano i fondatori di Avex, allora solo una piccola etichetta. 
Il nuovo contratto esclusivo portò grandi successi a entrambi e la casa discografica giapponese diventò nel giro di qualche anno, grazie anche ai dischi in collaborazione con Time, la più grande indipendente al mondo, quotata presso la borsa di Tokyo.
Tra i ricordi legati all’Avex un rave organizzato dall’etichetta in quegli anni. Mezz’ora prima di iniziare la festa, il locale si presentava completamente vuoto, ma in pochi minuti, ben oltre 15mila persone si stavano scatenando sulle note di una musica che ha fatto la storia.

Un’atmosfera che suscita nostalgia in chi l’ha vissuta, invidia alle generazioni successive.

Tra gli aneddoti che spiegano quanto fu potente la forza Time in Giappone, l’incontro tra Giacomo Maiolini e Yohji Yamamoto durante una fashion week a Parigi. Chi l’avrebbe mai detto che lo stilista preferito di Giacomo fosse in realtà un suo grandissimo fan?!

Tags: Giacomo Maiolini Giappone Time Records musica dance istinto Eurobeat Patrick Cowley Bobby Orlando Aleph Yohji Yamamoto Tokyo

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